martedì 27 gennaio 2009




Scusate la grafica, pensavo che la mia stampante fosse anche scanner e invece non lo è , così mi sono dovuta arrangiare con una macchina digitale da quattro soldi, spero che si leggano i fumetti. Vorrei fare un appello a bloggers di IV. Potreste spiegare ai vostri colleghi di III quali sono i contenuti fondamentali del pensiero di Cartesio in funzione delle vignette che vedete (speriamo)raffigurate? Può servirvi anche da ripasso per il compito di Giovedì .
Sulla base delle spiegazioni fornite chiedo invece alla III di provare a trovare elementi in comune e/o differenze col pensiero di Socrate .

I fumetti sono tratti da testo "Storia della filosofia a fumetti" di Richard Osborne -Editori Riuniti
P.S. vi piacciono i colori del blog? Potrei provare a cambiarli. Che ne dite?
Buono studio
B.C.

1 commento:

P€rf! !3€@ ha detto...

Oddio non so quanto potrò essere chiara sulla prima vignetta, comunque ci provo, sbagliando s'impara massimo. Allora. L'esempio della cera d'api richiama il dualismo di Cartesio.
Distingue tra Rex cogitans (sostanza pensante) la mente e Rex estensa (sostanza estesa) la sostanza corporea che può essere suddivisa, quindi estesa.
La sostanza estesa a sua volta ha qualità oggettive (estensione) quindi forma e qualità soggettive (qualità che appartengono agli oggetti singoli) quindi odore, colore, sapore ecc
Con l'esempio della cera d'api Cartesio vuole evidenziare che nonostante la cera cambi, noi sappiamo comunque che è sempre cera, è sempre la stessa sostanza, quindi è la nostra mente a determianre l'idea di cera e non i nostri sensi o la nostra immaginazione, questo dimostra che noi siamo consapevoli di pensare ad un'idea di cera nonostante questa cambi forma.(Sperando di non aver fatto un completo buco nell'acqua visto che mi sono scervellata un'ora passiamo alla seconda vignetta xD)

Tutta la filosofia di Cartesio si fonda sul dubbio detto appunto cartesiano. L'unica certezza che lui ha è quella di esistere, cogito ergo sum penso quindi sono, esisto. Lui divide in due tipi di dubbi. Il dubbio metodico e il dubbio iperbolico. Per risolvere il dubbio metodico si ha bisogno appunto di un metodo. Il metodo di Cartesio ha 4 regole: 1)Evidenza,2) Analisi,3) Sintesi,4) Enumerazione.
1) Accettare per vero solo ciò che è chiaro e distinto.
2) Arrivare a risolvere un grande problema suddividendolo in problemi più semplici.
3) Risolvere problemi più semplici per poi arrivare a risolvere i più complessi; cercare di capire prima cose semplici e poi più difficili.
4) Ricontrollare il proprio lavoro per verificare se è chiaro, sicuro, attendibile.
Il dubbio iperbolico consiste nel dubitare anche delle certezze che abbiamo. Cartesio immagina che un "mostro maligno" possa aver creato l'uomo e tutte le sue convinzioni per ingannarlo, ciò contrasta col fatto che Cartesio creda nell'esistenza di Dio, essere perfetto e infinito che per tali motivi non può ingannare l'uomo. Per queste sue contraddizioni è stato criticato.

Ecco appunto. La terza vignetta spiega il ragionamento fondamentale della filosofia cartesiana.
Supponendo attraverso il dubbio iperbolico che noi siamo ingannati dal "mostro maligno" l'unica certezza che ci rimane - non essendo certi di avere un corpo, di essere ingannati o no, di sognare o meno - è quella di pensare quindi di esistere.

Cogito ergo sum!!! René senza offesa, potevi farti meno paranoie! Prof spero di non aver fatto brutta figura e di non aver sbagliato troppo! ><
Ciao, Bea